Mindfulness delle Luci e dei Suoni interiori

Opera di Elena Bordina

Il Respiro dell’Universo

Il concetto di Mindfulness ha origine nelle tradizioni contemplative buddhiste, risalenti a circa 2500 anni fa. Il termine ‘mindfulness’ deriva dalla parola “Sati” che in lingua Pali (la lingua utilizzata dal Buddha per conferire i suoi insegnamenti) fa riferimento a uno stato di “presenza mentale”. Si può quindi pensare alla Mindfulness come “la consapevolezza che si raggiunge prestando volutamente attenzione, e in modo non giudicante, alla propria esperienza momento per momento” (Kabat-Zinn, 2003).

Nella Mindfulness delle Luci e dei Suoni interiori integriamo la meditazione sui suoni sacri delle sillabe seme della tradizione buddhista tibetana Ngalso con la respirazione circolare e consapevole. Il suono delle campane tibetane e del tamburo conferiscono armonia e ritmo all’esperienza.

Possiamo quindi focalizzarci sui suoni astrologici così come presentati nel capitolo inerente agli insegnamenti sul Kalachakra – La Ruota del tempo – presenti nella prima edizione dell’Autoguarigione tantrica II di Lama Ganchen Rimpoce, e respirarli. L’esperienza di essi sarà profonda e diretta.

“Ti prego Lama dell’Azione Vajra, grande Rigden benedicimi affinché realizzi che il mio corpo è il mandala dell’universo e perché lo trasformi in un contenitore di energia vitale e spirituale puro come cristallo (…). Oh Guru Shakiamuni, Re dei Pianeti, delle Costellazioni, dei Giorni e delle Luci Celesti con le tue speciali qualità, ti prego, cura la mia cattiva sorte, le malattie e le sofferenze causate da squilibri e connessioni errate dei miei elementi esterni, interni e segreti con i mondi astrologici (..)”.

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